Italy Different – Langhe e Roero: un viaggio da gustare in tutti i sensi

Week end in Langhe e Roero“Alla fine di un viaggio c’è sempre un viaggio da ricordare”. E quando si tratta di un’esperienza come quella vissuta con Italy Different, allora i ricordi acquistano tutto un altro sapore ed un piacere particolare; il piacere che si prova battendo sentieri poco conosciuti, scoprendo luoghi ignoti al turista frettoloso, quello che colleziona le classiche mete, quelle che devi vedere perché tutti le vedono, rischiando di infoltire un album dei ricordi che ha spesso lo stesso sapore di cibi preconfezionati.
Ma ciò che noi, slow travellers, amiamo di un viaggio è il piacere della scoperta, dato anche dal gustare cibi e vini tipici, dall’andare a caccia di dettagli e curiosità, e dal conoscere le persone che con il loro mestiere ci raccontano di un legame con la terra in cui vivono, e di cui contribuiscono a conservarne e a divulgarne tradizioni e usanze. Tutto questo è Italy Different, decisamente non il solito viaggio, piuttosto direi un viaggio da assaporare letteralmente in tutti i sensi.

agnolotti al plinE questo mio tentativo di riassumere l’esperienza fatta non può che partire dal gusto! Fil rouge di questo weekend nelle Langhe e nel Roero, infatti, sono stati ottimi cibi e vini. E se a tavola si suol dire che non s’invecchia, è pur vero che s’impara molto di un luogo. Così, avere la possibilità di degustare un Barolo o un Monsordo, abbinandoli a diversi formaggi locali, come abbiamo fatto noi in visita presso le cantine Ceretto, è un’ottima esperienza per arrivare alla pancia di questa terra. Se volete consigli su cosa mangiare, vi suggerisco di provare gli agnolotti al plin, i tajarin (tagliatelle sottili e delicate, fatte a mano) conditi con la salsiccia di Bra, che preparata con carne bovina è un prodotto tipico della salumeria piemontese. Io li ho provati per la prima volta all’osteria La Bocca Buona ed è stato amore al primo assaggio! E poi non può mancare lui, il fritto misto alla piemontese, che ho mangiato durante la prima cena al ristorante Il Centro di Priocca d’Alba. E’ un piatto della tradizione gastronomica popolare in cui si frigge veramente di tutto, dall’agnello all’amaretto, passando per il semolino dolce. Quello completo consta di oltre 20 portate, ché non stupisce si tratti di un piatto del dì di festa, potrebbe risultare un po’ impegnativo da preparare e da mangiare tutti i giorni :)

Ma di buono non sanno solo cibi e vini, ma anche l’aria. Avete capito bene, infatti quello che ho scoperto in questo viaggio è che ci sono posti nelle Langhe e nel Roero in cui l’aria profuma di cioccolato! E per l’olfatto di una golosa, questo è il paradiso. Così, arrivare ad Alba ed essere accolta da questo aroma dolce, che si sprigiona dagli stabilimenti della Ferrero, è stata un’autentica sorpresa per una come me, che abitando in città è più abituata a sentire lo smog dei tubi di scappamento.
Continuando a parlare di odori, restiamo a Alba, dove non si può almeno accennare al profumo del suo tartufo bianco, tanto pregiato quanto difficile da conservare, pertanto credo proprio che la soluzione migliore per assaggiarlo sia fare ritorno in queste terre tra ottobre e novembre, quando ha tradizionalmente luogo la Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba.

WiMu - Castello BaroloChe Langhe e Roero siano terre assai generose con gli amanti del buon bere, prima che con il gusto, lo si scopre attraverso la vista, ammirando quella campagna segnata da filari di vite, che si arrampicano lungo le colline. E di quanto queste loro radici siano ben piantate nella storia di questo territorio, numerose testimonianze si possono trovare visitando il WiMu, il Museo del Vino a Barolo. Un museo che cattura l’interesse anche di quanti non nutrono alcuna passione per il vino. Un museo che per fortuna mostra come anche in Italia ci sia chi riesce a fare Cultura senza annoiare, anzi mostrando che si può imparare divertendosi. Un museo da visitare non fosse altro per la cornice che lo ospita: lo splendido Castello Falletti di Barolo, uno dei tanti castelli che punteggiano il paesaggio collinare di Langhe e Roero.
Insomma non solo bellissimi scenari, ma anche tanta arte e una storia antichissima, ecco cosa si può vedere visitando questi posti.

Ed ecco anche cosa si può toccare. Ad Alba, per esempio, per le strade accade che capitelli e vecchi muri romani si offrono infatti, oltre che alla vista, anche al tatto. Incastonati nelle file di palazzi e case, possono passare inosservati ma meritano invece attenzione questi custodi di un tempo lontano, scalfiti solo da qualche ruga.
E ancora il contatto con la terra, anzi le terre. Roero e Langhe, separati soltanto dal Tanaro, eppure così diversi da vedere e da toccare: è tanto caratterizzato da cucuzzoli, pendii, sali-scendi irregolari il primo, quanto le seconde da strette lingue collinari che si dispongono in maniera ordinata tra Monferrato e Liguria, e conservano tracce di arenarie e argille lasciate dal mare.

Lettura della Luna e i FalòMa questo sarebbe ancora incompleto senza pensare ai suoni e ai rumori, e quindi concludiamo questo breve resoconto con l’udito. A risuonare nella mente sono come prima cosa le parole di Pavese, non potrebbe essere diversamente visto il mio amore per questo scrittore. Ho riascoltato alcuni suoi brani letti presso la Fondazione Cesare Pavese con grande piacere, lasciandomi trasportare dalla musicalità che riscontro nei suoi testi.
E poi ancora la lingua piemontese, di cui, pur non distinguendo le differenze tra i vari dialetti locali, non posso non cogliere quella sua cadenza che ha un che di inevitabilmente francesizzante. Tra i termini che sono così entrati nel mio vocabolario due mi sono piaciuti in particolar modo: plin, che significa pizzicotto e indica per esempio il modo con sono chiusi gli agnolotti, e poi pucciare, ossia immergere. Quest’ultimo termine poi mi fa venire in mente la torta di nocciole che ho ‘pucciato’ nello zabaione al ristorante dell’agriturismo La Bossolasca, e forse anche per questo motivo mi piace molto :D

Eppure tutti questi ricordi non sono sufficienti a raccontare quanto forse di più prezioso può nascere da un viaggio: gli incontri che si fanno. Perfetti sconosciuti fino a un attimo prima possono diventare ottimi compagni di viaggio, di ciò ne ho avuto la riprova durante questo week end. Grazie dunque a Elisa, Davide, Daniela, Enzo, alle blogger di Italy Different e a quanti ci hanno accompagnato alla scoperta delle bellezze della campagna piemontese. La passione nel raccontare le Langhe e il Roero, questo è l’ingrediente che li accomuna, quell’ingrediente che fa la differenza e che consente, alla fine di un viaggio, di sentire un po’ propria anche una terra in cui non si è nati.

prodotti di Roero e LangheChe altro dire? Al termine di questo viaggio davvero different conservo, oltre a un bel po’ di biscotti, barattoli di marmellate e di bagna cauda, e quant’altro di buono ho saccheggiato nel mercato della Terra ad Alba, tanti bei ricordi, e soprattutto una grande voglia di tornare nel Roero e nelle Langhe che “non si perdono”.

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2 Responses to Italy Different – Langhe e Roero: un viaggio da gustare in tutti i sensi

  1. Ahah, non sapevo che solo in Piemonte si usasse il termine “pucciare”, dato che per me è una parola comunissima! ;) bellissima esperienza la vostra, complimenti!

    • Chiara says:

      Sì, è stata davvero una splendida esperienza :) Abiti davvero in una bellissima regione, e spero di avere presto l’occasione di tornarci!

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