“La Buca di Enea” a Pienza: mangiar bene e con gusto

La Buca di Enea - PienzaLe cose più gradite sono quelle inaspettate, e un lauto banchetto a La Buca di Enea, nel centro storico di Pienza, è uno di quei piaceri che non ti aspetti e che ti lasciano un gustoso ricordo, soprattutto se nell’arco della stessa giornata lo paragoni ad altre esperienze mangerecce un po’ deludenti – ma non parleremo male dei pici mangiati in un’altra “buca” di Pienza, non è nostro costume, soprattutto perché a gestirla sono delle “fate”…

La Buca di Enea invece è gestita da una simpatica e cordialissima coppia, Antonio e Gabriella. Il piccolo locale ufficialmente è una “vineria-bruschetteria-stuzzicheria”, ma in realtà non ha nulla da invidiare a un ristorante in quanto a varietà del menù. L’ambiente raccolto, l’atmosfera informale e le foto di famiglia alle pareti fanno da gradevole cornice ai gustosi taglieri e piatti caldi serviti con garbo e cortesia dallo stesso Antonio, premuroso nel presentarci le pietanze con dovizia di particolari.

Buca di Enea a Pienza - taglieriCon Mozart in sottofondo lo spiluccamento da ogni piatto diventa poi ancora più piacevole, e un tagliere di formaggi, accompagnato da diversi tipi di confetture, diventa il pretesto per sperimentare variegate combinazioni di gusto: “Il pecorino di Pienza più stagionato sarà meglio col miele o con la confettura di cipolle di Tropea? e questo formaggio di fossa…l’hai provato con la confettura di pere? fammi un po’ assaggiare…”

Buca di Enea - crostoneOltre al tagliere di formaggi, sulla nostra tavola sono arrivati un tagliere di salumi, ravioli, crêpes salate, crostone ai funghi, vino rosso della casa… e non è avanzata una briciola di nulla, per la gioia dei nostri palati e la soddisfazione del signor Antonio, che per concludere ci ha offerto un bel moscato. Se mi ricapiterà di passare a Pienza la Buca di Enea sarà tappa obbligata…senza dubbio! A proposito, dove potete trovarla? In Via della Buca 10 (una traversa del Corso Rossellino, la via principale del centro storico).

Dimenticavo: a differenza di altri locali che hanno orari di apertura molto “circoscritti”, La Buca di Enea fa orario continuato dalle 11.30 alle 22.30. Raramente in Toscana capita di potersi sedere a un tavolo dopo le 14, ma state sicuri che a Pienza Antonio e Gabriella sapranno come soddisfare il vostro appetito, a tutte le ore.

E dopo un così lauto banchetto… niente di meglio che una passeggiata  a piedi, appena fuori dal centro storico, con vista sulla splendida Val d’Orcia.

Pienza - vista sulla Val d'OrciaCuriosità: La Buca di Enea prende il nome da Enea Silvio Piccolomini, poi Papa Pio II, “fondatore” nel 1462 dell’odierna Pienza (l’antica Corsignano).
Il centro storico della città, esempio di città ideale rinascimentale, nel 1996 è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità con la seguente motivazione: “Il luogo è di elevato valore universale sia perché rappresenta la prima applicazione della concezione umanistico rinascimentale dell’urbanistica, sia perché occupa una posizione determinante nello sviluppo della concezione del progetto della “città ideale” che ha giocato un ruolo significativo nei successivi sviluppi urbani in Italia e non solo. L’applicazione di questo principio a Pienza, ed in particolare al gruppo di costruzioni intorno alla piazza centrale, risultano essere un capolavoro del genio creativo umano.”

This entry was posted in Città e Borghi, Slow Food and tagged , , . Bookmark the permalink.

4 Responses to “La Buca di Enea” a Pienza: mangiar bene e con gusto

  1. Maria says:

    Ci sono stata in primavera ed ho apprezzato anch’io molto i formaggi… con Julius ci siamo leccati le dita :)

  2. Bruna says:

    Bene! Mi fa piacere che anche qualcun altro abbia già testato la genuinità di questo locale…anche noi ci siamo leccati le dita, se non si era capito ;)

  3. giovanni magliaro says:

    Confermo i giudizi positivi. Sono stato ai primi di dicembre con tre amici. Tutto veramente soave. A cominciare dai salumi ECCEZIONALI per finire ai vari tipi di pecorino. Ottima la ribollita. Per non parlare del cinghiale alla cacciatora. Ho concluso la lauta cena con un bel pezzo di panforte artigianale. Il tutto innaffiato da un ottimo rosso locale (ne ho portate a casa 6 bottiglie). In conclusione : da non perdere se si ha l’occasione di visitare questo delizioso paese, esempio di una tipica bellezza italiana. Gianni. P.S. Dopodomani insieme ad altri tre amici buongustai partiremo da Roma proprio per andare a mangiare alla Buca di Enea…

  4. Bruna says:

    Ciao Giovanni…mi fai proprio venir voglia di tornarci il prima possibile…grazie per il tuo gustoso commento!

Replica al commento si Maria Cancella la replica

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>