Favignana, la Grande Farfalla, a mio parere la più bella (e incontaminata) isola del Mediterraneo, fu teatro della più cruenta battaglia dei tempi antichi, dove i Romani sbaragliarono i Cartaginesi e lasciarono una baia completamente colorata di rosso…sangue.
La battaglia, nota come Battaglia delle Egadi, si svolse qualche giorno prima del 10 marzo del 241 a.C., quando tra il console Tito Lutazio Catulo e Amilcare Barca fu firmato proprio a Favignana il trattato che concludeva la Prima Guerra Punica. La Battaglia delle Egadi fu la fase finale di tale guerra, ed ebbe luogo in quella che da allora viene chiamata Cala Rossa, concludendosi una disfatta senza scampo delle forze puniche.
L’Isola di Favignana è uno dei pochi posti in Italia dove il tempo sembra scorrere con un ritmo proprio, dove l’atmosfera che si respira colpisce inesorabilmente nell’anima, dove gli odori della macchia mediterranea si confondono con i sapori da esso derivati, e un semplice “pane cunzato” sembra un piatto sopraffino.
Tra i luoghi più suggestivi dell’isola di Favignana ci sono la già menzionata Cala Rossa, dove il mare turchese risalta nel contrasto con le bianchissime pareti di tufo circostanti; Cala Azzurra, con il suo mare incredibilmente trasparente che fa da cornice a un fondale bianchissimo; Plaia, unico esempio al mondo di porto con sabbia pulita e con un’enorme abbondanza di pesci; e infine la Grotta del Bue Marino, rifugio della foca monaca, il luogo ideale per immersioni, per tuffarsi e nuotare tra i pesci.
Sarà forse per i segni lasciati dai Romani (le cave di pietra), forse per le evidenti testimonianze di un passato più recente che lega il popolo delle Egadi al mare come ad esempio la tonnara dei Florio – archiettonicamente eccellente – o più semplicemente per la natura incontaminata e il mare pescoso e cristallino (ma non provateci a riva con una canna, potreste essere sbeffeggiati da un bimbetto che pesca con il filaccione)…Sarà per tutte queste cose insieme che Favignana ti entra nell’anima e lì rimane sopita fintanto che dovrai organizzare una nuova vacanza: allora tornerà fuori prepotentemente urlandoti “torna da me!”.
Guest post di Fabio Testa – slow traveller #05