Oltre a musei senza tempo come il Kunsthistorisches Museum, la capitale austriaca ospita un autentico ‘museo del tempo’: l’Uhrenmuseum, il Museo degli Orologi di Vienna.
E vi posso garantire che, per chi come il biancoglio ha una passione per questi oggetti, questo museo può sembrare davvero il Paese delle Meraviglie, tanto numerosi sono gli esemplari interessanti dislocati sui tre piani dell’Harfenhaus, lo storico edificio in cui è ospitato questo museo degli orologi.
Tra un tic tac e l’altro, tra un rintocco e una melodia, potrete ammirare orologi di ogni foggia, epoca, dimensione e tipologia: orologi astronomici, da scrivania, da polso, ma anche orologi a cucù, da taschino, a ciondolo… e non finisce qui.
Se passando da una sala all’altra notate dei dipinti, non fermatevi alla prima impressione; basta un po’ di attenzione in più per accorgersi che un vero e proprio quadrante si mimetizza all’interno della composizione pittorica, ora è posto sul campanile di una chiesa, ora nello studio di un qualche personaggio storico… quando si dice che il tempo inganna
Non sono questi gli unici orologi che rischiano di passare inosservati; a causa delle loro dimensioni lillipuziane, potrebbe anche sfuggirvi infatti lo ‘zappler’, un orologio in miniatura, talmente piccolo da poter essere nascosto sotto un ditale!
Tanto minuscoli eppure tanto precisi; certo in materia di precisione, il campione assoluto di questo museo è l’Orologio del frate agostiniano Davide Cajetano. Costruita nel Settecento, questa macchina è stata programmata per mostrare il calendario astronomico completo sino all’anno 9.999!
Il gigante dell’Uhrenmuseum, in termini di pesantezza, è invece l’orologio originale del campanile della Cattedrale di Santo Stefano. E se questo colosso ha segnato a lungo lo scorrere del tempo della città, all’interno delle case il tran tran quotidiano è stato scandito da orologi a parete, da quelli da scrivania con figure e decorazioni varie, sino ai più tradizionali orologi a cucù della Foresta Nera, in legno intagliato.
Il vasto repertorio dell’Uhrenmuseum non conta solo oggetti di area austriaca, alcuni provengono addirittura dall’Estremo Oriente. Un vero viaggio nel tempo, attraverso vari Paesi, reso possibile dall’unione di due collezioni private: quella di Rudolf Kaftan, insegnante, nonché primo direttore del museo, e quella della scrittrice Marie von Ebner-Eschenbach.
Tra i pezzi a lei appartenuti difficile non rimanere affascinati dagli orologi a ciondolo, che assumono le forme più svariate di frutti, fiori e strumenti musicali.
Il tempo passa veloce all’Uhrenmuseum, quindi concedetevi una pausa dalla visita ai musei più tradizionali della città e fateci un salto. Il museo, situato in via Schulhof 2, è aperto da martedì a domenica, dalle ore 10 alle 18; il biglietto costa 4 euro, mentre quello ridotto (disponibile tra l’altro per i possessori della Vienna card) viene 2 euro.
Consiglio: ogni prima domenica del mese l’ingresso al museo è gratuito, e sempre gratuitamente si svolgono delle visite guidate alle 10 e alle 11.