Un weekend a Firenze costituisce un sogno nel cassetto che accomuna diverse generazioni di turisti. E visto che molti dei suoi tesori sono destinati a sfuggire agli occhi dei più frettolosi, chi meglio di un’esperta guida fiorentina può fornirci utili consigli su cosa vedere a Firenze. Ecco perché ci siamo rivolte a Samuele Magri per avere alcuni consigli su uno slow tour nel capoluogo toscano.
1) Tra quanto è stato scritto e detto su Firenze, amo particolarmente queste parole di Tchaikovsky: “Tra tutte le città straniere, Firenze è divenuta certo quella che io preferisco. Più ci vivi e più ti accorgi di amarla. Vi è qualcosa di accogliente da farmi sentire a casa mia”. A tuo avviso, cosa rappresenta oggi per i turisti, soprattutto stranieri, questa città? Come la giudicano?
“Di sicuro Firenze è per chiunque la città del Rinascimento, dei Medici, di Brunelleschi, Botticelli, Leonardo, Michelangelo. Chi viene oggi a Firenze può avere esperienze contrastanti: se può rimanere per alcuni giorni godrà della pace delle strade meno conosciute del centro cittadino, se rimane solo alcune ore sarà travolto dalle tante persone che passano per i luoghi più celebri della città, che peraltro ha il pregio di essere piccola e concentrata, quindi facile da visitare a piedi a differenza ad esempio di Roma, grande e dispersiva. Consiglio di visitare Firenze in bassa stagione, cioè da novembre a febbraio, periodo in cui, anche se manca la luce del caldo sole estivo, c’è il vantaggio di trovare un luogo più tranquillo e quindi più a misura d’uomo e musei vuoti in cui poter apprezzare al meglio la bellezza delle opere d’arte che in alta stagione sono sotto l’assedio quotidiano dei tanti visitatori.”
2) In base alla tua esperienza, quali sono i musei fiorentini troppo spesso ignorati dai turisti che invece meriterebbe visitare?
“Sicuramente nel poco tempo di solito a loro disposizione i turisti di solito privilegiano la visita ai luoghi più noti, quindi il Museo dell’Accademia con il David, il Duomo con la sua cupola, Piazza della Signoria, Ponte Vecchio, Santa Croce. Pur avendo quasi tutti il mito di Michelangelo in pochi visitatori sanno dell’esistenza di Casa Buonarroti, che oltre ad essere appartenuta allo scultore ancora oggi ospita alcune sue sculture e disegni; altre opere michelangiolesche non così note al grande pubblico sono anche presso il Museo del Bargello e nella sagrestia di Santo Spirito. Sicuramente molti musei non sono noti come dovrebbero: parte del percorso del Museo Marino Marini è dedicato alla cappella Rucellai in cui il celebre architetto rinascimentale Leon Battista Alberti ha realizzato il Tempietto del Santo Sepolcro, le collezioni dei musei Horne, Bardini, e Stibbert, pur così belle e importanti, sono disertate dai più, il Museo Archeologico e il Museo Novecento sono spesso vuoti.”
3) E tra le chiese, che spesso al pari dei musei, sono veri e propri scrigni dell’arte, quali sono quelle che suggeriresti di visitare?
“Tra le tante chiese segnalo quella dedicata a Santa Maria Maddalena de Pazzi in Borgo Pinti, piccolo gioiello quattrocentesco decorato in epoca barocca che ho sempre trovato deserto, Santa Felicita, che può vantare una cappella decorata dal celebre pittore manierista Pontormo con il suo lavoro più celebre, la Deposizione, che ispirò al regista Pasolini la Ricotta, il Carmine con la cappella Brancacci, primo ciclo di affreschi rinascimentali della Storia dell’Arte, capolavoro di Masaccio e Masolino.”
4) Tra le tante leggende e aneddoti che aleggiano tra le vie di Firenze, ce n’è qualcuna che preferisci e di cui ti piacerebbe parlarci?
“Sicuramente il mio preferito è quello che riguarda il David, Michelangelo e il gonfaloniere Pier Soderini; quest’ultimo visitando il Buonarroti si permise di criticare le dimensioni del naso della scultura appena finita, per lui troppo grande. Michelangelo allora salì sull’impalcatura e qui, facendo rumore con i suoi attrezzi e gettando un poco di polvere di marmo, illuse il politico di aver cambiato qualcosa ricevendo addirittura da lui le lodi per il “nuovo” naso…”
5) A quei turisti che hanno in programma una vacanza di diversi giorni a Firenze, quale destinazione per una gita fuori porta raccomanderesti?
“Di sicuro consiglierei la visita delle tante ville medicee sparse sul territorio, ad esempio la Petraia o quello che resta di Pratolino. Il territorio intorno a Firenze offre però un numero quasi infinito di possibilità: tra queste ricordo che a Fiesole ci sono memorie archeologiche, il Museo Bandini e la Fondazione Primo Conti, a Sesto Fiorentino il Museo Richard – Ginori, all’Impruneta il celebre santuario con annesso museo, a Borgo San Lorenzo il museo della Manifattura Chini, a San Piero a Sieve il Convento di Bosco ai Frati ristrutturato da Michelozzo per volere di Cosimo il Vecchio de’ Medici che ancora oggi ospita un crocifisso di Donatello, a Reggello il Museo di Arte Sacra con il Trittico di San Giovenale di Masaccio, ad Empoli il Museo della Collegiata e quello dedicato al vetro, a Vinci vari luoghi espositivi dedicati a Leonardo, a Castelfiorentino il Museo di Santa Verdiana e quello degli affreschi di Benozzo Gozzoli, a Certaldo il Museo Civico e quello della casa del Boccaccio.”
Samuele Magri è nato nel 1980 a Firenze. Ha conseguito a Pisa una laurea in Conservazione dei Beni culturali svolgendo successivamente uno stage presso il Museo degli Argenti di Firenze e ricevendo una borsa di studio della Fondazione Longhi. Attualmente è insegnante e guida turistica, specializzato in storia dell’arte, moda e arti decorative.
Per ulteriori informazioni: +0039 3405278209 – samuele.magri3@gmail.com.