Dire piazza dei Miracoli per molti equivale a dire Torre di Pisa. In tal senso uno dei principali meriti del Pisa Blog Tour 2012 è stato svelare i tesori nascosti negli altri monumenti di questa piazza. Vedendoli stagliarsi così, in tutta la loro marmorea imponenza, sul prato verde, non posso non concordare con D’Annunzio: piazza del Duomo a Pisa è davvero una piazza di ‘miracoli’ di bellezza. Fra tutti ho deciso di soffermarmi su quello forse meno noto: il Camposanto Monumentale, detto anche Camposanto Vecchio, una vera chicca non solo per turisti, ma anche per pisani doc.
Partiamo dal nome Camposanto; entrato nel vocabolario comune, questo termine nasce nella Pisa dei Crociati. Si narra infatti che, di ritorno dalla Terra Santa, essi riempirono l’area dell’attuale cimitero con la terra proveniente dal Monte Calvario. Fu l’inizio di una lunga storia per questo luogo, che è divenuto col tempo una sorta di Pantheon pisano, offrendo sepoltura alle principali autorità locali, spesso anche all’interno di sarcofagi romani.
Ma ciò che spingeva viaggiatori di tutta Europa a visitarlo non doveva essere tanto questo, o meglio non solo, quanto soprattutto quell’interminabile racconto sacro per immagini che si dispiegava senza interruzioni per decine di metri lungo le sue pareti interne. Una sorta di gigantesca Biblia Pauperum a più mani, che nel corso dei secoli ha coinvolto vari artisti.
Ad una storia fatta perlopiù di colori squillanti non manca una pagina cupa, quando durante la seconda Guerra Mondiale un raid aereo alleato causò l’incendio del tetto in piombo, la cui fusione recò gravi danni agli affreschi. A quella che rappresenta una delle pagine più tristi per la città di Pisa segue un risvolto positivo per il Camposanto Monumentale: dapprima con la nascita del museo delle sinopie più grande al mondo, reso possibile in seguito allo stacco delle pitture parietali, e successivamente con il recupero di buona parte delle stesse, grazie ad una sapiente opera di restauro che ne sta consentendo il riposizionamento.
Prima di lasciarvi alla consultazione del sito dell’Opera della Primarziale Pisana per conoscere costi del biglietto e orari di visita, un ultimo consiglio è d’obbligo: non essendo collocato lungo i corridoi del Camposanto, fate attenzione che non vi sfugga il ciclo pittorico di Buffalmacco. Impressionante, sia per le dimensioni che per quell’attenzione realistica che spinge l’artista nel Trecento a descrivere anche i dettagli più crudi nel Trionfo della Morte e nell’Inferno. Per capire appieno il significato di queste pitture, come della Tebaide, vi suggerisco una visita guidata. La nostra guida, Vincenzo, è stata bravissima; e se vi capitasse di incontrarlo, chiedetegli di spiegarvi il rapporto tra gli affreschi di Buffalmacco e il Decamerone di Boccaccio… per una volta tanto è la letteratura ad avere tratto ispirazione dall’arte.
Curiosità: passeggiando per le gallerie del Camposanto di Pisa, oltre ad affreschi e sarcofagi antichi, potrete vedere la lampada di Galileo. Osservandone le oscillazioni, il famoso scienziato pisano scoprì il fenomeno dell’isocronismo a soli 19 anni… quando si dice che il buongiorno si vede dal mattino!
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Frequento Pisa da anni e non conoscevo un sacco di cose che hai scritto in questo post! Grazie Chiara! :*
Grazie Serena! Mi fa piacere che il post ti sia stato utile ^____^ E ti dirò che pure per me, che a Pisa ci abito ormai da un bel po’, alcune cose sentite durante il Pisa Blog Tour sono state una vera scoperta!
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per la precisione non fu bombardamento aereo, ma la zona del Duomo di Pisa fu presa di mira dai cannoni e obici dell’artiglieria alleata. Una granata colpì il tetto in piombo provocando l’incendio. La guerra. Comunque complimenti per l’articolo.
Ciao Luca, ti ringrazio per l’informazione! Sono contenta che l’articolo ti sia piaciuto e spero che tornerai qualche volta a leggere questo blog