Il blog tour di Italy Different cui ho partecipato a inizio marzo è stata una splendida esperienza all’insegna di gusto e prodotti tipici della cucina piemontese. Chi mi conosce sa quanto sia sensibile al richiamo del mangiare bene, potevo pertanto tralasciare di darvi alcuni consigli su cosa e dove mangiare in Langhe e Roero? Ovviamente no!
La prima tappa di questo viaggio gastronomico si trova a Priocca, paese in provincia di Cuneo dove negli anni Cinquanta la famiglia Cordero ha aperto Il Centro, un locale che da alcuni mesi è diventato un ristorante stellato Michelin. Un riconoscimento meritato, non solo per la varietà e qualità dei piatti, ma anche per l’attenzione ai minimi dettagli (squisita la tazzina di caffé con tanto di coperchio), l’eleganza dell’ambiente e l’atmosfera conviviale. Risultato di questa felice alchimia è la riscoperta di quel lento indugiare a tavola che consente di gustare a fondo tanto il piacere del cibo quanto quello della conversazione. Parte del merito va a Enrico Cordero, che da bravo anfitrione sa mettere a proprio agio i suoi commensali, facendoli sentire a casa. E’ questo il valore aggiunto che mi fa apprezzare un ristorante piuttosto che un altro: l’ospitalità.
Dei piatti assaggiati, tutti buonissimi, ve ne segnalo uno: il fritto misto alla piemontese. E’ il piatto dei giorni di festa, in cui si frigge di tutto, dalle interiora alle più tradizionali costoletta di agnello e cotoletta, dalla verdura alla frutta. E dulcis in fundo anche il semolino e l’amaretto fritti, entrambi assolutamente da provare!
Proseguendo alla scoperta di alcuni dei migliori ristoranti di Langhe e Roero, vi invito a seguirmi all’Osteria La Boccabuona a Bra, altro comune del Cuneese. Impossibile non provare la salsiccia di Bra, un must della salumeria piemontese che si differenzia dalle tradizionali salsicce in quanto viene preparato con carni bovine. E’ da mangiare rigorosamente cruda, questo all’inizio mi ha lasciato un po’ perplessa, il perché è presto detto: la carne cruda generalmente non mi piace. Sottolineo ‘generalmente’ perché delle eccezioni ci sono, ecco per l’appunto ho scoperto che la salsiccia di Bra è una di queste. D’altronde è difficile resistere a quel sapore così delicato e a quella consistenza così morbida. Invece, per quanto riguarda la scelta del dessert, posso dirvi che sia il tortino caldo al cioccolato che il bonet servito con panna cotta sono degni di nota.
Dal Roero torniamo nelle Langhe e facciamo sosta presso la Bottega del Vicoletto ad Alba. Questo è il posto adatto anche per quanti vogliono unire un ritmo fast alla qualità dello slow food. Infatti, oltre che ristorante, la Bottega del Vicoletto è anche una fornitissima gastronomia dove si possono comprare piatti da asporto. Qui ho scoperto che il vitello tonnato è un piatto tradizionale della cucina piemontese, ma soprattutto ho mangiato gli agnolotti al plin: un primo piatto che vi suggerisco di ordinare, se visitate questa regione.
E per concludere vi porto al ristorante dell’agriturismo La Bossolasca a Santo Stefano Belbo, paese natale di Cesare Pavese. Qui ho assistito ad uno show cooking, della serie quando si inizia ad apprezzare un piatto prima ancora che venga servito. Si tratta di un lavoro spesso frenetico, al quale restando comodamente seduti a tavola spesso non si pensa. Eppure la chiave della riuscita di un piatto sta, a mio avviso, proprio qui: nella capacità di coordinamento tra chef, cuochi e camerieri. E poi ovviamente ci vuole tanta passione, ingrediente questo che a Maurizio Barbero davvero non manca! Vedere la carne battuta al coltello e poi lo zabaione al moscato è stato un vero piacere, mangiarli ancora di più Lo zabaione è servito come accompagnamento per la torta alle nocciole, dolce tipico piemontese, e come potrebbe essere diversamente per la regione che è patria della Nutella!
Fin qui solo le mie parole. A voi il piacere di gustare questa terra!