La mattina in cui ho visitato il castello di Nymphenburg a Monaco nevicava, aveva iniziato durante la notte e non sembrava voler smettere. Così con quella sua coltre di silenzio ovattato, la neve aveva ricoperto il lungo viale alberato che conduce a quella che fu concepita nel Seicento come residenza estiva dei Wittelsbach di Baviera. Quel giorno a prima vista Nymphenburg, più che il castello della ninfa, come letteralmente significa il suo nome, mi apparve la dimora della regina delle nevi. Nel parco, in prossimità del lago, scorrazzava uno stuolo di cigni e anatre ‘da guardia’, come li ho ribattezzati dato quel loro avvicinarsi impettito e un po’ minaccioso, accompagnato da sonori starnazzi.
A vederlo oggi, così inglobato nella città, è difficile a credersi ma il castello di Nymphenburg è sorto come dimora di campagna! Fu un regalo voluto dal principe elettore Ferdinando Maria per la moglie Enrichetta Adelaide di Savoia, in occasione della nascita del loro primogenito Massimiliano Emanuele… decisamente non male come regalo, non trovate anche voi?
A partire da quel 1664, cinque generazioni di reali bavaresi si sono succedute contribuendo alla trasformazione del palazzo, sino a determinarne il suo attuale aspetto, vale a dire quello di un imponente edificio, che si estende per ben 500 metri di lunghezza.
Basta ammirare il salone delle feste per concordare con quanti pensano che il castello di Nymphenburg sia uno dei più begli esemplari di stile barocco in Germania. Infatti, la Steinerner Saal, contrariamente a quanto il suo nome (‘sala di pietra’) potrebbe suggerire, nulla ha di spoglio o austero. Direi piuttosto che sembra di essere stati catapultati all’interno di una fiaba, nel momento che precede l’arrivo degli invitati al gran ballo di corte. E’ tutto un trionfo di affreschi dalle tonalità pastello e di decorazioni dorate. Una bellezza preziosa che rifulge alla luce dei lampadari e del sole, che di giorno inonda il salone passando attraverso le grandi finestre e porte a vetri. Questo è il fulcro del palazzo: qui è stato battezzato il re Ludovico II e Mozart si è esibito all’età di sei anni davanti al principe elettore Massimiliano Giuseppe III, e da qui si diparte la fuga di anticamere, camere, gabinetti cinesi e sale varie di cui non vi parlerò, lascio a voi il piacere di scoprirle visitandole.
Prima di uscire, però, c’è un ambiente cui voglio almeno accennarvi: è la Galleria delle bellezze. Il motivo di un tale nome si cela ora dietro uno sguardo corvino, ora in labbra rosso scarlatto, insomma nei volti di donne il cui fascino continua ad incantare i turisti di oggi, così come un tempo ammaliò Ludovico I. Nell’epoca in cui non c’era ancora la fotografia, il re affidò alla pittura il compito di eternare queste bellezze, siano esse mediterranee e nordiche, popolane e aristocratiche.
La visita, a questo punto, prosegue presso le scuderie di corte, dove al primo piano è raccolta una collezione di porcellane realizzate nella fabbrica di Nymphenburg fondata da Massimiliano III Giuseppe, mentre a piano terra si trova il museo di carrozze antiche (Marstallmuseum).
Le sorprese che il castello di Nymphenburg ha in serbo non si esauriscono all’interno dell’edificio. Infatti, andando fuori e incamminandosi lungo i viali alberati del castello, oltre al consueto spettacolo di statue e fontane, si potranno raggiungere gli altri padiglioni disseminati nel parco: il Pagodenburg, il padiglione del té, il Badenburg, che contiene la prima piscina coperta e riscaldata dell’Europa moderna, la Magdalenenklause, una cappella ricavata all’interno di una grotta, l’Amalienburg, una palazzina costruita per la principessa Maria Amalia, che era una grande estimatrice della caccia, e infine l’Apollotemple. Purtroppo i padiglioni non sono aperti tutto l’anno ma soltanto nel periodo compreso tra aprile e metà ottobre, motivo per cui credo proprio che prima o poi tornerò a Nymphenburg
Consiglio: passiamo ora a qualche informazione pratica su come raggiungere il castello di Nymphenburg. Il modo più veloce è quello di prendere il tram 17 che si ferma proprio davanti al castello, altrimenti la soluzione più ‘slow’ è prendere la metropolitana e scendere a Rotkreuzplatz, percorrere l’intero viale costeggiando il canale può essere piacevole, anche se richiede un po’ di tempo. Infine se pensate di fare un tour per i palazzi e i castelli della Baviera, vi potrebbe convenire comprare alla cassa l’abbonamento per 14 giorni.