Casina delle Civette nel parco di Villa Torlonia a Roma

Villa Torlonia a Roma: Casina delle civetteSilenzio e solitudine: questo monito scavato nella pietra campeggia all’entrata della Casina delle Civette, nel parco di Villa Torlonia, a Roma. A fare scolpire questo motto sopra la porta d’ingresso fu Giovanni Torlonia, principe misantropo e appassionato di esoterismo. A lui si deve quella serie di trasformazioni che conferirono, verso l’inizio del Novecento, quell’aspetto bizzarro ed eclettico a questo edificio, che sin dal nome sembra uscito da una novella. Tale sensazione si rafforza quando, percorrendo uno dei viali laterali, ce lo ritrovamo di fronte.

Sarà per via di quelle loggette che all’improvviso interrompono i tetti spioventi in ardesia, movimentando la superficie esterna di questa casina e colorandola con coperture in maioliche gialle, verdi e turchesi. O per quel miscuglio di stili, su cui prevalgono il gusto neomedievale e l’art nouveau, con quel loro apparato decorativo così fantasioso. E ancora per quel collage di materiali (pietra, rame, mattoni, legno, marmo), i cui colori lasciati al naturale danno vita a un collage pittorico.

Lunetta con le civette - Casina delle civetteE pensare che in origine, quando fu fatta costruire intorno al 1840 da Alessandro Torlonia, questa costruzione ricordava un rustico chalet, in forma di Capanna Svizzera, ed era adibita a romitorio e a vaccheria. Questo almeno fino all’arrivo del nipote Giovanni, che scelse come sua residenza proprio questo piccolo edificio defilato all’interno del Parco, e lo intrise di simbologie esoteriche. Su tutte spicca la civetta, l’avreste mai detto?! :) Questo rapace notturno, simbolo di chiaroveggenza, diventò l’immagine-guida di Giovanni Torlonia, che la volle ripetuta, in modo quasi ossessivo, in ogni angolo della sua abitazione.

In volo, con le ali spiegate, oppure posata sui rami di un albero, la civetta è raffigurata nelle lunette, all’interno delle vetrate e sui capitelli. Per non parlare poi della camera del principe, dove un tempo questo predatore era presente ovunque: dalle stoffe da parati ai pomelli del letto. E se di questo elemento così ridondante resta ormai traccia solo nelle fonti antiche, in questa stanza continuano ancora a volteggiare in cerchio i pipistrelli, nel profondo blu di un cielo stellato.

Casina delle civette: Vetrata con pavoniMalgrado questa insistente simbologia notturna, l’atmosfera è tutt’altro che cupa, anzi radiosa e raffinata; complici anche le bellissime vetrate su cui, nelle giornate di sole, risplendono fiori, grappoli d’uva, pavoni… un vasto repertorio di figure e motivi naturalistici raccontato attraverso le forme eleganti e armoniche dello stile dell’epoca: il Liberty. Così numerose e così belle che, al momento della sua riapertura nel 1997, dopo un lungo restauro, la Casina delle Civette è diventata un Museo delle vetrate artistiche.

Ma non sono queste le uniche preziosità custodite all’interno della residenza. Che dire, per esempio, dei lampadari in ferro battuto, o delle decorazioni in stucco, o delle boiseries che rivestono le pareti di alcuni ambienti, tra cui la sala da pranzo, dove anticamente ospitavano vere e proprie stoviglie. E infine le decorazioni pittoriche; una fra tutte quella che abbellisce la volta a padiglione del Salottino delle 24 ore, qui raffigurate come fanciulle danzanti, a gruppi di tre, separate da tralci di rose. Salottino delle 24 ore - Casina delle civetteQuesti fiori, insieme alle stelle comete che solcano il cielo, costituiscono l’emblema dei Torlonia, mentre le fenici in stucco policromo, poste alla base, in quanto simbolo di resurrezione, alludono al destino di eternità di questa giovane casata nobiliare di origine francese. Al di là delle sorti dinastiche di questa famiglia, quel che è certo è che, dopo aver attraversato varie peripezie, tra cui un incendio divampato nel 1991, la Casina delle Civette è davvero risorta come una fenice, tornando ad essere un luogo incantevole; come ha detto Lea, una nostra slow traveller, è “un piccolo sogno fuori dal tempo e dallo spazio”, a pochi chilometri dal centro di Roma.

Consigli: ecco alcune informazioni pratiche che possono tornarvi utili se volete visitare questo luogo. Come prima cosa, il Museo è aperto dal martedì alla domenica, e l’orario varia a seconda del periodo dell’anno.
Passiamo alle indicazioni su come arrivare alla Casina delle Civette: vi consiglio di prendere la metropolitana (linea B – direzione Laurentina) e scendere alla fermata Policlinico. Da qui, è sufficiente percorrere il viale Regina Margherita sino all’incrocio con via Nomentana e, una volta giunti al n°70, siete arrivati!
Per quanto riguarda il biglietto, ne esistono diverse tipologie; se, per esempio, intendete visitare anche il Casino dei Principi e il Casino Nobile di Villa Torlonia, oltre alla Casina, vi conviene acquistare il biglietto cumulativo al costo di 7.50 euro; infatti soltanto il biglietto intero valido esclusivamente per la Casina delle Civette viene 4 euro. Vi ricordo inoltre che sono previste riduzioni per i residenti del Comune di Roma, basta avere con sé un documento che attesti la residenza. Se invece avete acquistato la Roma pass, l’ingresso al Museo è gratuito se è uno dei due primi ingressi, altrimenti il costo del biglietto è ridotto.

This entry was posted in Arte e Cultura and tagged , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>